CONSIDERAZIONI SUL RESTAURO DELLO STADIO ARTEMIO FRANCHI DI FIRENZE

Durante l’ultima campagna elettorale per il Comune di Firenze, Comitato Libertà Toscana insieme a Libera Firenze, ha proposto, una delle pochissime formazioni in corsa a farlo, il restauro del vecchio stadio Comunale al posto dell’idea del sindaco e di tutta la sua maggioranza di far costruire un nuovo stadio di proprietà al posto dell’attuale Mercafir.
Già da allora dicevamo che spostare il mercato ortofrutticolo per costruire un nuovo stadio ci pareva un operazione con troppe incertezze e che avrebbe comportato un enorme consumo di suolo a scapito della tanto decantata urbanistica a volumi zero che il Comune di Firenze ha applicato da alcuni anni.
Quindi, visto che lo Stadio Comunale è un bene vincolato e quindi non demolibile, nemmeno in parte, e che spostare la Mercafir era un idea per lo meno complicata, la soluzione più pragmatica fosse quella di pensare seriamente ad un restauro del vecchio Stadio in maniera da adeguarlo alle esigenze attuali.
Avevamo anche detto, durante un incontro promosso dall’Ordine degli Architetti di Firenze in campagna elettorale, che il progetto sarebbe dovuto uscire da un Concordo internazionale e che oltre allo Stadio avrebbe dovuto ripensare tutta l’area di Campo di Marte.
A conti fatti il Comune di Firenze è tornato sui suoi passi e ci ha dato ragione e di questo non possiamo che essere orgogliosi.
Pochi giorni fa è stato decretato il Vincitore del Concorso Internazionale d’idee per il Restauro dello Stadio Artemio Franchi e questo progetto ha destato tantissime critiche nella cittadinanza, perché a molti risultava essere quello meno ambizioso e meno d’impatto.
Senza entrare troppo nel tecnico e nelle valutazione della Commissione, ci piace comunque sottolineare alcuni aspetti positivi che questo progetto ha indubbiamente e mettere anche in risalto alcuni pecche che, secondo noi, dovrebbero essere ripensate in fase di progettazione esecutiva.
Partiamo dagli aspetti positivi.
Il progetto vincitore che ha come capogruppo l’architetto David Hirsch ha senza dubbio il vantaggio di essere quello che riduce al minimo l’impatto visivo sullo skyline e prova a dialogare con l’attuale struttura in maniera leggera.

Avvicinerà le curve al campo di calcio con elementi riconoscibili, compatibili con il contesto e reversibili, come vuole un restauro di questo tipo, queste avendo una maggiore inclinazione, permetteranno di aumentare i posti migliorandone la visibilità.

Doterà lo stadio di una copertura che oltre a riparare tutti i tifosi dagli agenti atmosferici produrrà di 2,1 MW di energia fotovoltaica all’anno e lo sfruttamento dell’acqua piovana per le funzioni presenti nell’area di Campo i Marte come l’irrigazione dei campi sportivi e del verde pubblico.
Aumenterà il numero di Skybox in maniera considerevole, cosa molto richiesta negli Stadi moderni.
Questa proposta ha anche il pregio di aver pensato a come riutilizzare gli spalti delle vecchi curve con le creazione di un auditorium polifunzionale dal lato Fiesole e di uno spazio museale dal lato Ferrovia.
Inoltre il progetto vincitore ha ripensato interamente tutta la zona di campo di Marte andando a integrare alcune nuove funzioni, necessarie per la sopravvivenza della struttura, parcheggi, aree commerciali e direzionali cercando, il più possibile, di rendere questi nuovi volumi a minor impatto visivo e quindi sostenibili.
Non possiamo neanche non notare, come detto, che questo progetto a nostro avviso, ha anche alcune criticità che speriamo siano migliorate durante la fase di progettazione esecutiva.
In particolare non ci convince la forma particolarmente squadra della copertura, la discontinuità tra le nuove curve e le vecchie tribune a lasciare in vista i vecchi spalti, il non aver riprogettato anche gli spalti della Maratona, che ad oggi piano poco adeguati all’esigenze moderne.
Concludendo possiamo però affermare che il progetto vincitore, ha senza ombra di dubbio più luci che ombre e ci sembra francamente l’unico in grado di essere approvato dalla Sovrintendenza; e quindi, pur essendo una soluzione di compromesso, sia la soluzione più realistica per una città come Firenze.

 

Clicca sul link qui sotto per visualizzare il progetto:

Nuovo Franchi