Curiosando fra gli indipendentisti e gli autonomisti toscani

A poco più di un anno dal congresso di rifondazione del Comitato Libertà Toscana, celebrato il 4 marzo 2017, abbiamo curiosato un po’ in rete per capire cosa si dice del nostro mondo di indipendentisti, autonomisti, localisti, decentralisti toscani, oltre che del ruolo di noi attivisti toscanisti nel più ampio movimento teso a una trasformazione in senso federalista o meglio ancora confederalista dell’Italia e dell’Europa.

Con la rifondazione di Toscana Stato e la sua trasformazione in Comitato Libertà Toscana, siamo convinti di aver fatto un grande passo verso un decentralismo moderno, che condurrà anche la nostra madreterra, la nostra matria toscana, verso un pieno autogoverno, ma sappiamo di non venire dal nulla.

Non possiamo dimenticare quanto è stato fatto prima di noi o da altri, per l’indipendenza, per l’autonomia, per un cammino verso più avanzate forme di autogoverno della Toscana.

Non ci addentreremo qui nelle radici storiche del toscanismo. Le speranze e il sacrificio di pionieri come Renzo Del Carria, Sergio Salvi, Giorgio Del Plato, Alessandro Mazzerelli, Vezio Gai – solo per citarne alcuni – saranno oggetto di un più adeguato approfondimento nel corso delle nostre attività di formazione permanente.

Ci limiteremo a segnalare alcune cose che si trovano in rete e che ci aiutano a capire meglio ciò che sta succedendo in questi ultimi anni.

Si comincia ovviamente dal Movimento Autonomista Toscano, che è, salvo errori, il decano dei gruppi ancora attivi. Il MAT ha profonde radici nel solidarismo cristiano e socialista. E’ stato promosso ed è tuttora guidato da Alessandro Mazzerelli, una persona che tutti i toscanisti rispettano, indipendentemente dalle differenze programmatiche che possano avere con lui e con il movimento da lui fondato.

Noi che scriviamo abbiamo avuto nel 2016 il piacere di avere Alessandro Mazzerelli presente alle iniziative del comitato Toscani per il NO alla riforma ipercentralista Boschi-Renzi-Verdini. Come qualche nostro lettore già sa, i Toscani per il NO sono stati una delle realtà che ha contribuito alla rifondazione del CLT.

Qui sotto uno scatto preso dal sito del MAT.

Il sito del MAT merita una visita approfondita, da parte di chi vuole capire cosa sono l’autonomismo solidale. Il MAT, ricordiamolo, custodisce la memoria di una piccola ma preziosa profezia del grande sacerdote, educatore e riformatore sociale don Lorenzo Milani, quella sui “Ventimila sammarini” come una possibile via d’uscita dell’umanità dall’oscurità delle grandi potenze, del loro colonialismo, delle loro guerre infinte. Il riferimento a don Milani lo trovate anche nel nostro programma, al punto n. 8.

A inizio degli anni 2000, esponenti toscanisti di varia estrazione si impegnarono in appoggio alla nota riforma costituzionale del titolo V, che poi fu approvata dal popolo italiano nel referendum del 7 ottobre 2001. Una riforma sicuramente piena di difetti, che però va considerata una tappa del cammino verso una repubblica federale e che alcuni, purtroppo, vorrebbero mettere in discussione, mostrando in questo modo la loro subalternità più o meno conscia alla sempre ritornante mentalità fascista del centralismo italiano.

Per farsi una idea sul clima entusiasta ma ingenuo di quei tempi, si possono rileggere alcuni che sono stati archiviati sul blog del nostro presidente Mauro Vaiani, Diverso Toscana:

http://diversotoscana.blogspot.it/2001/05/toscana-libertaria-il-primo-appello.html

http://diversotoscana.blogspot.it/2001/12/il-millenario-di-ugo-di-toscana.html

Coloro che vogliono approfondire come sia stato possibile per pochi attivisti toscanisti restare in contatto negli anni, soprattutto grazie all’avvento di Internet, si visiti gli archivi di due gruppi Yahoo, a partire dagli anni 2000:

https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/toscanalibertaria/info

https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/toscanainsieme/info

In questi archivi Yahoo si trovano anche altre notizie interessanti su come i toscanisti abbiano tentato di avere una collaborazione organica con la casa toscana delle libertà e in particolare con il primo portavoce dell’opposizione nel parlamento toscano, Alessandro Antichi. Grazie all’opera di rinnovamento della politica toscana promossa da Antichi e da altri, fra le tante iniziative per il buongoverno della Toscana, merita di essere ricordato l’impegno di tanti toscanisti per lasciar passare la cosiddetta “Devolution”. Purtroppo quel progetto di una repubblica federale italiana fu inserito in una confusa e problematica riforma costituzionale che il popolo italiano bocciò con il referendum costituzionale del 25 giugno 2006.

Furono anni difficili, quelli, per i toscanisti, prigionieri di un sistema politico italiano sempre più polarizzato e verticalizzato, con crescenti tentazioni neocentraliste alimentate sia da Roma che da Bruxelles.

Meritano di essere citati, comunque, i tentativi magari un po’ ingenui, di risvegliare lo spirito granducale dei Toscani, come quelli di Toscana Granducale e del Fronte Toscano. Qualche traccia in rete se ne trova:

https://forum.termometropolitico.it/430161-firenze-toscana-granducale-si-fonde-con-il-fronte-toscano.html (20-05-2006)

https://voxnews.info/2013/04/21/solidarieta-da-parte-di-toscana-granducale-al-sindaco-di-sorano-gr/amp/ (2013 circa)

Non trattiamo qui, perché andrebbe oltre gli scopi di questo scritto, delle tantissimi iniziative in ambito storico e culturale che hanno cercato e tuttora si impegnano per tener viva in Toscana la memoria della stagione granducale e, in buona sostanza, una cultura politica indipendentista, per una Toscana sempre meno dipendente, meno conformista, meno subalterna alle logiche sbagliate del centralismo italiano ed europeo.

Oltre a realtà istituzionali, accademiche, amatoriali, ci sono tantissime iniziative spontanee dal basso. Su una rete sociale come Facebook trovate per esempio il gruppo https://www.facebook.com/noicherivogliamoilgranducatoditoscana/, dove sono impegnate persone vicine al nostro CLT.

Per tornare alla politica in senso stretto, segnaliamo che negli anni 2010 qualcosa di ciò che era stato seminato nel passato, finalmente ha cominciato a germogliare.

In rete si trovano i collegamenti a Toscana Stato, cioè al nostro movimento nella sua prima forma, che, con il suo nocciolo duro di militanti indipendentisti, è stato fondato nel 2014 da Emiliano Baggiani, Loris Degli Esposti, Sergio Salvi e altri.

Toscana Stato riuscì a essere recensita in articoli che ci ritrassero forse in modo un po’ naif, ma che a distanza di anni appaiono tutto sommato corretti:

E’ nato il movimento Toscana Stato. Fra i fondatori Salvi e Baggiani

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/25/toscana-stato-gli-indipendentisti-che-vogliono-dire-addio-allitalia/999319/

http://www.linkiesta.it/it/article/2015/09/27/indipendentismi-italiani-il-sogno-di-una-secessione-toscana/27590/

Toscana Stato nacque come un tentativo di riscatto rispetto alle innumerevoli crisi autodistruttive del primo leghismo toscanista, che aveva sofferto un pesante condizionamento da parte del leghismo bossiano del nord, con il suo sbilanciamento verso un bigottismo a tratti becero, la sua subalternità al centrodestra creato da Berlusconi, il rovinoso degrado morale in materia di finanziamento della politica (e di alcuni politici) da parte di coloro che una volta gridavano “Roma Ladrona”.

Un condizionamento che, per noi Toscani, con le nostre radici anarchiche e libertarie, con le nostre tradizioni popolari e democratiche, ma anche per via dell’orgoglio con cui conserviamo il nostro retaggio granducale, è stato sempre sentito come qualcosa di estraneo e quindi da respingere.

Nel frattempo, però, fra i Toscani più orientati a sinistra, che succedeva invece? Le profonde tradizioni autonomiste e federaliste dei comunisti toscani, che erano ancora vive ai tempi del presidente toscano Vannino Chiti, sembrano del tutto assenti dalle pagine in rete degli anni 2010. Abbiamo però scovato un tentativo di indipendentismo toscano con una esplicita vocazione popolare e socialista, che vogliamo ricordare: si tratta di una proposta di Blocco Indipendentista Toscano, che risale al 14 maggio 2010. E’ ancora in rete, nel momento in cui scriviamo, qui:

http://bloccotoscano.blogspot.it/

Uno scatto del Blocco Toscano lo abbiamo scelto come immagine principale di questo post, perché nella sua semplicità e ingenuità contiene un messaggio assolutamente giusto, l’invito a stare uniti, fra noi che viviamo e lavoriamo in Toscana:

Come tutti i movimenti indipendentisti e autonomisti del mondo, anche quello toscano non poteva farsi mancare delle piccole scissioni. Nel 2016 alcuni attivisti di Toscana Stato fondarono un loro Partito Indipendentista Toscano (PIT), presieduto da Toscano Redini, altra figura a cui tutti i toscanisti vogliono bene, indipendentemente da quanto diversamente la si pensi da lui.

Qui alcuni articoli che parlano del PIT:

Nasce il Partito Indipendentista Toscano

 

http://www.isimbolidelladiscordia.it/2016/09/partito-indipendentista-toscano-la.html

http://www.sienafree.it/poggibonsi/95321-partito-indipendentista-toscano-festa-della-toscana-tra-storia-e-cultura-

Noi del Comitato Libertà Toscana, a proposito di scissioni e divisioni, ci siamo assunti un impegno ferreo: abbiamo scelto una nostra strada, un impegno per un ideale rimodernato di autogoverno responsabile, abbiamo i nostri principi, un nostro programma sociale e ambientale, abbozzato nel nostro Libro Bianco-Rosso.

Abbiamo scelto di fare un partito in cui si sta insieme, indipendentisti, autonomisti, localisti, decentralisti, per raggiungere ambiziosi obiettivi di autogoverno. Non vogliamo dettare alcuna linea (indipendentista o autonomista) ai nostri concittadini, ma abbiamo una ambizione ben più elevata: risvegliare la gente di Toscana a riprendersi in mano, con il tempo, tutto ciò che è suo diritto e dovere custodire (che è ben di più che possedere).

Vogliamo spingere i Toscani a sognare il paese in cui vorrebbero vivere e a realizzarlo, diventando davvero – non da soli, non in pochi, non divisi in fazioni, ma insieme, come comunità – cittadini attivi, partecipi, responsabili, sovrani.

Questa nostra scelta ci consente di rimanere aperti, collaborativi, inclusivi, pur essendo rigorosamente attaccati ai nostri principi fondamentali.

Mai, quindi, ci vedrete smettere di dialogare o collaborare, su obiettivi comuni di autogoverno e buongoverno della Toscana, con tutti gli altri indipendentisti, autonomisti, localisti, decentralisti toscani che stanno vivendo esperienze diverse dalla nostra, oltre che con liste civiche e comitati e movimenti territoriali veramente autonomi e ribelli ai neocentralismi di ogni colore.

Sempre, le porte di CLT sono e saranno aperte alla collaborazione con tutti coloro che, come noi, siano davvero indipendenti – spiritualmente, culturalmente, politicamente, economicamente – dai partiti italiani ed europei centralisti e neocentralisti.

Non possiamo fare a meno di ricordare alcune altre iniziative politiche toscane recenti, che purtroppo non paiono aver avuto capacità di resistere nel tempo. Una di esse è Lega Toscana – Più Toscana, guidata da Antonio Gambetta Vianna (che era stato eletto consigliere regionale toscano originariamente nelle liste della Lega Nord nella legislatura 2010-2015):

http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2015/05/12/news/il-tar-riammette-la-lista-lega-toscana-piu-toscana-1.11407031

Alle elezioni regionali del 2015 Più Toscana, forse anche per la sua eccessiva subalternità a Forza Italia, non ottenne un risultato sufficiente a essere rappresentata in consiglio.

Nella stessa occasione si presentarono altre due formazioni con un forte messaggio localista e toscanista: una posizionata al centro, guidata da Gianni Lamioni, Passione Toscana; un’altra, posizionata nel centrosinistra, guidata da Marco Manneschi, Popolo Toscano. Nemmeno queste altre due, però, riuscirono a entrare nel parlamento toscano.

Questi i dati del 2015:

POPOLO TOSCANO; (CS); 22.760; 1.70%

PASSIONE TOSCANA – LAMIONI presidente (Centristi-civici); 15.837; 1,18

LEGA TOSCANA Più Toscana; (CD); 7.996; 0,60%

Qui alcuni scatti e siti sulle due liste toscane ma non strettamente toscaniste:

REGIONALI, PRESENTATA LA LISTA DI POPOLO TOSCANO

http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2015/5/30/GIANNI-LAMIONI-Chi-e-il-candidato-Presidente-in-Toscana-sostenuto-dalla-lista-Passione-per-la-Toscana-Elezioni-regionali-2015-/612291/

A conclusione di questo modesto e assolutamente incompleto giro d’orizzonte su ciò che di toscanista si trova in rete in questi ultimi anni, dobbiamo ricordare alcune altre esperienze che sentiamo vicine:

  • la Unione Federalista di Paolo Bonacchi, sempre attivo e sempre meritevole di ascolto per la radicalità del suo pensiero federalista (https://www.facebook.com/groups/1150696445027628/);
  • l’esperienza delle liste civiche di Siena, in cui hanno militato o sono ancora impegnate persone con cui abbiamo nel tempo mantenuto un dialogo culturale e politico; solo per citarne alcuni: Mauro Aurigi, Francesco Giusti, il prof. Mario Ascheri;
  • una delle liste civiche toscane più resilienti e più inclusive della Toscana, Obiettivo Comune di Barberino Val d’Elsa, che ha saputo realizzare nella sua comunità una storica alternanza con l’elezione a sindaco di Michele Bazzani (1999-2004) e un duraturo cambiamento di mentalità rispetto al verticismo e verticalismo che troppo spesso sembra accumunare sia centrosinistra che centrodestra; il sito di Obiettivo Comune è http://www.obiettivocomune.net/.

Per il futuro, lo ribadiamo, stiamo cercando di collaborare politicamente con tutti coloro che abbiano un qualche punto in comune con la nostra visione di autogoverno, dal basso, di tutti, dappertutto, avendo sempre a cuore l’equità sociale, la piena inclusione di tutte le diversità, la sostenibilità ambientale non solo per conservare ma per migliorare la nostra “Hasa Toscana” per le generazioni future.

Infine inseriamo qui di seguito alcuni collegamenti che riguardano noi, il Comitato Libertà Toscana, così come è visto in rete a oggi, in questo aprile 2018.

I collegamenti non sono molti, perché c’è ancora tanta strada da fare per far conoscere la nostra moderna sintesi di indipendentismo, autonomismo, localismo, decentralismo toscano, coniugata con principi antimilitaristi e anticolonialisti, con proposte sociali avanzate, con una seria scelta ecologista:

Comitato Libertà Toscana, all’Isolotto nasce un movimento toscanista

Se ai pochi che avranno letto tutta questa rassegna, sembrasse che manchi qualche pagina o qualche esperienza politica significativa, senza andare troppo indietro rispetto agli anni 2010, ci scriva al più presto a presidenza@comitatolibertatoscana.eu.

Integreremo volentieri questo scritto!

Avanti, per la nostra terra di Toscana, verso il pieno autogoverno.