La bella insegna

Comitato Libertà Toscana, come stabilito dal nostro statuto, valorizza e protegge tutti i simboli della storia e della identità toscana. Uno di essi ci sta particolarmente a cuore. E’ la “bella insegna” che si ispira allo stemma di Ugo di Toscana: tre strisce bianche in campo rosso.

 

 

Perché questo simbolo è diventata una bandiera di toscanità, un segno di identità territoriale e di coscienza dell’autogoverno?

Ovviamente ci sono dei fatti storici di grande importanza: Ugo di Toscana (o di Tuscia) è una icona di buongoverno da oltre mille anni. Una icona talmente potente che già nel 1300 la sua memoria viene consacrata dai versi di Dante Alighieri: “Ciascun che della bella insegna porta / del gran Baron il cui nome e il cui pregio / la festa di Tommaso riconforta / da esso ebbe milizia e privilegio” (Paradiso XVI, 127-130). Nel tardo 1400 Mino Da Fiesole realizza il suo monumento funebre nella Badia Fiorentina, dove l’alto magistrato riposa. In Badia Fiorentina ogni anno nella ricorrenza della sua morte, avvenuta il 21 dicembre 1001, la figura di Ugo di Toscana viene ricordata dai monaci e dalle autorità civili.

La sua “bella insegna”, il suo stemma, è visibile da mille anni proprio nella Badia Fiorentina: uno scudo con tre pali d’argento in campo rosso.

Nella recente modernità, con l’affermazione di studi scientifici più approfonditi sull’alto medioevo toscano, la figura di Ugo di Toscana viene riscoperta, insieme con l’importanza della Badia come fondazione monastica, centro di preghiera, di carità, di azione sociale per Firenze e per tutta la nostra terra. Non dimentichiamo che la Badia ospitò tante volte Giorgio La Pira, il sindaco santo, e le sue iniziative per il riscatto sociale degli umili. Giorgio Del Plato, un leader ambientalista fiorentino degli anni ’80, scelse i  tre “pali d’argento in campo rosso” di Ugo di Toscana, come elemento del simbolo elettorale del suo movimento politico fiorentino proto-autonomista (una evoluzione degli “amici della bicicletta”).

Un ulteriore impulso alla valorizzazione di questo simbolo di identità territoriale toscana è venuto dalle ricerche e dagli studi pubblicati in occasione delle celebrazioni nel 2001 dei 1000 anni dalla morte di Ugo di Toscana.

Alessandro Antichi e Mauro Vaiani scelsero questa insegna come simbolo di toscanità nel 2006. Antichi, in quanto portavoce dell’opposizione nel consiglio regionale della Toscana, la fece realizzare in forma di bandiera e ne fece omaggio ai monaci della Badia, perché fosse esposta ogni anno, il 21 dicembre, in occasione della memoria della morte del “Gran Barone”.

Sergio Salvi, in numerose pubblicazioni stampate e diffuse negli anni 2010, ha fatto conoscere questo simbolo della Marca Toscana e lo ha proposto come simbolo territoriale inclusivo e rappresentativo della Toscana moderna.

In rete si trovano alcuni link al riguardo, da cui partire per un approfondimento:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_di_Toscana

http://diversotoscana.blogspot.it/2001/12/il-millenario-di-ugo-di-toscana.html

http://firenzecuriosita.blogspot.it/2012/12/ugo-di-toscana-marchese-simbolo-di.html

https://www.ibs.it/bella-insegna-vessillo-del-marchese-libro-vari/e/9788888062204

Non si può negare che questa insegna sia stata fatta oggetto di quella che modernamente si chiamerebbe una “reinvenzione” della tradizione, ma non c’è altresì dubbio che il suo messaggio sia positivo e unificante, in quanto non solo fiorentino ma comprensibile da Lucca, a Pisa, a Siena, a Volterra, alla Maremma. Questa bandiera invita a pensare alla Toscana come a qualcosa di più che il suo storico granducato; induce a conoscere e ad amare una Toscana più antica, anarchica e plurale, formata da tante diverse autonomie comunali e sociali, quelle su cui il marchese esercitava, in quanto magistrato di nomina imperiale (cioè “europea” ante litteram) una funzione moderatrice e non dominatrice.

* * *

Alcune importanti insegne della nostra Toscana, a confronto con l’insegna più antica:

L’insegna di Ugo: tre fasce bianche in campo rosso

 

Bandiera granducale 1840

 

Bandiera granducale semplificata

 

Il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale

Bandiera della moderna Regione Toscana, con il Pegaso

 

Le tre fasce bianche in campo rosso come sono riprese nel simbolo del nostro movimento. La forma quadrata vuole dare il semplice messaggio che non siamo una semplice lista elettorale, ma un movimento politico e culturale che aspira a un cambiamento duraturo della vita della Toscana, facendone un paese nuovo che si autogoverni nel quadro di un’Italia e di una Europa rinnovate. Il grande campo rosso aperto vuole significare che ci consideriamo uno spazio aperto, un punto di incontro e anche di scontro! Siamo un “comitato” al servizio dei cittadini, non una fazione chiusa in se stessa (come purtroppo sono la maggior parte dei partiti nella partitocrazia italiana e in generale negli stati troppo grandi, in cui è impossibile agli elettori conoscere e controllare davvero i loro eletti).