L’urgenza di una sanità vicina alla gente

Il consiglio federale di Comitato Libertà Toscana ha elaborato una riflessione sull’urgenza di una sanità vicina alla gente. La abbiamo elaborata a partire dalla nostra RIVOLUZIONE RIONALE. In questo senso la potremmo considerare l’inizio di una RIVOLUZIONE SANITARIA, una inversione a U della politica della sanità pubblica nei nostri territori. Offriamo questa riflessione a tutte le persone che hanno aderito alla costituente “Libera Toscana” e che, insieme, dialogano con altre componenti civiche, ambientaliste e autonomiste della Toscana, in vista di una lista civica regionale, quella che presenteremo per le regionali del 2020.

Dalla Rivoluzione Rionale alla Rivoluzione Sanitaria

Nella situazione di emergenza che tutti stiamo vivendo abbiamo l’opportunità e il dovere di ripensare molti modi di gestire la nostra vita, privata e pubblica, a cominciare dalla sanità.

Analizzando le varie strategie adottate nel mondo e le reazioni per affrontare il COVID-19 con molta concretezza vogliamo ispirarci a chi ad oggi pare essere stato più efficace.

Due esempi per tutti, uno vicino ed uno lontano, per descrivere gli elementi essenziali del risultato virtuoso: il Veneto e Taiwan.

Il VENETO si è trovato in emergenza subito dopo la Lombardia, ma con una rete sanitaria più diffusa sul territorio e ancora poco privatizzata, ha effettuato test a tappeto anche su casi asintomatici e isolato con prontezza le zone più colpite. Non ha concentrato i malati negli ospedali. Il Veneto andando in direzione opposta alla Lombardia, è riuscito a contenere il contagio.

TAIWAN. Pur non facendo parte dell’OMS, dopo l’esperienza Sars era preparato ad affrontare pandemie di tipo influenzale potenzialmente pericolose. Anche l’Italia aveva ricevuto dall’OMS dal 2003 le disposizioni necessarie, senza attuarle, ma non affrontiamo qui la questione. A Taiwan tutti ad ogni livello sociale – dai cittadini ai medici alle autorità – sapevano cosa fare. Il paese ha bloccato i contagi da subito, senza esitazione e con efficacia. La sanità taiwanese ha unità diffuse in tutto il territorio, che hanno quindi agito in modo capillare identificando ed isolando i casi ed i contatti. Teniamo presente che, pur essendo isola, Taiwan ha rapporti commerciali molto intensi con la Cina e fitti scambi di migliaia e migliaia di persone/lavoratori. Taiwan non ha bloccato le normali attività eppure (dal 25 gennaio al 6 aprile 2020) conta 373 casi (su 23,8 milioni di abitanti). E’ anche riuscita, nel frattempo, a fornire mascherine ed aiuti ad altri paesi.

Cosa ci suggeriscono questi due esempi, pur a migliaia di km di distanza? Una sanità di prossimità, con unità diffuse sul territori, a contatto con le comunità, vicine al problema, senza concentrazioni in grandi ospedali, è EFFICIENTE.

Gli ospedali, attivati per i malati gravi, vanno separati in modo sicuro. Occorre separazione tra terapia intensiva con gestione delle pandemie e gli altri reparti specializzati ancora operativi per visite urgenti. Ogni giorno leggiamo conferme che molti siano stati contagiati negli ospedali, il cui personale spesso non aveva a disposizione adeguate protezioni e i cui ambienti non erano adeguatamente protetti e sanificati.

Ci sono possibilità concrete per invertire la tendenza ad accentrare la gestione sanitaria e creare piccoli PRESIDI SUL TERRITORIO?

Comitato Libertà Toscana ha da tempo costruito un programma, portato avanti anche con Libera Firenze nelle ultime amministrative: la Rivoluzione Rionale, un progetto di servizi civici di prossimità che includa anche la sanità di base. Il programma si è dimostrato a tutti gli effetti lungimirante.

L’idea della Rivoluzione Rionale la abbiamo poi generalizzata in una idea di “Rivoluzione Paesana” per tutta la Toscana, unitamente con il lancio del nostro progetto di costituente “Libera Toscana“.

Se avessimo avuto piccoli presidi diffusi, capillari su tutto il territorio, avremmo potuto rispondere velocemente all’emergenza, perché questi, coordinati tra loro e ovviamente con gli ospedali per i casi gravi, avrebbero potuto attivare prontamente gli isolamenti domiciliari di chi aveva pochi sintomi e di coloro che erano stati in contatto con persone ammalate.

Questo è il modello efficace per affrontare le emergenze sanitarie e non solo queste.

Modellare la sanità con questi principi, al contrario di come è stato fatto negli ultimi anni con la centralizzazione, costituisce nel tempo un valore aggiunto per le comunità e un risparmio per le regioni, perché attiva una maggiore possibilità di prevenire prima di ammalarsi, anche nella gestione normale, non solo nell’emergenza. Iniziamo prima possibile, è un investimento sicuro per un sano futuro.

Firenze, mercoledì 8 aprile 2020


L’immagine è stata presa, ma modificata, dal sito https://www.materdei.it/