A FIRENZE DRONI O RIONI?

DRONI O RIONI?

Rimbalza sulle cronache di Firenze l’accordo del Comune con ENAC per portare nei cieli della città entro 3 anni dei droni che trasporteranno merci, persone e farmaci.

Visto che nessun giornale vi dice cos’è ENAC, diciamo intanto che è un ente nazionale, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, sottoposta al controllo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Quale sia questo accordo, leggere le clausole e cosa comporta, cosa affida ci piacerebbe saperlo, anche in parole semplici.

Con tre frasi ci dicono che un ente nazionale ha un accordo con il nostro Comune per far volari dei droni sulla nostra città.

_____________________________Domanda

Non conosciamo una virgola ma sarà bene o male?

Ci sono i droni menzionati, quali e se esistono già, non si sa.

Ogni apparecchio nasce neutro, il suo utilizzo in positivo o in negativo dipende da chi lo usa e come lo usa. Ancora non possiamo dire se i droni saranno il “bene” delle persone o per il “male”. Possiamo fare una serie di ipotesi di vantaggi e rischi.

Bene e male sono concetti molto discutibili nella pratica quotidiana.

Andiamo invece diretti a ciò che ci interessa come Comitato Libertà Toscana: la qualità della vita. In questo caso, la qualità della vita dei fiorentini. Già si potrebbe dire che anche questa è una decisione di una certa importanza di cui sarebbe bene dare informazioni molto più precise visto che riguarda le nostre teste, la nostra aria, e magari poi chiederci anche, come cittadini, come la pensiamo al riguardo. Per lo meno come la pensiamo, se non farci decidere e scegliere.

Crediamo che le decisioni di ampio respiro vadano condivise, specialmente se riguardano le generazioni future, questa è una di quelle.

_______________________________Domande

Mentre si guarda al cielo con grande enfasi, cosa succede per terra?

Sta migliorando la vita dei cittadini?

Ci siamo orientati o stiamo tentando di orientarci a qualche risorsa che non sia solo il turismo?

Il Sindaco Nardella ha dichiarato più volte alla stampa, specialmente in campagna elettorale, che voleva una “Firenze policentrica” (parole sue), una città senza periferie. Ha poi dichiarato in fase pandemica che avrebbe usato il “bazooka urbanistico” (parole sue!). Cos’era? Lo sta usando?

Il Comune nei mesi scorsi ha messo dei banchi nei quartieri per chiedere a chi passava di lì, come vorrebbe il suo quartiere prossimo venturo, prendendo dai nostri programmi la parole “rione”. Ma sa cosa vuol dire? Conosce il significato di “autogoverno”?

Oggi i quartieri sono curati? Siamo fieri e contenti della città?

Il Comune e i suoi amministratori non dovrebbero essere “quelli a cui chiedere”, ma “quelli che aiutano a fare, a realizzare”.

Siamo a metà del secondo mandato del Sindaco e coi piedi per terra ci chiediamo dove sia questa Firenze policentrica e i rioni.

 

I 5 quartieri di Firenze per popolazione sono grandi come città. L’unico che fa eccezione è il Q1 che perde 3000 abitanti circa ogni anno.

Il Q5 preso da solo è la quarta città della Toscana.

Il Q4 ha più abitanti di molti comuni limitrofi che si governano da soli, Scandicci, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, ecc. Ma questi comuni hanno i loro bilanci. I quartieri di Firenze avevano dei bilanci che sono lentamente andati ad assottigliarsi fino a sparire. Renzi tolse ai quartieri qualsiasi gestione diretta: bilancio, tecnici, ogni risorsa.

Mentre ci si bea di questo accordo sconosciuto, vorremmo che i nostri amministratori pensassero anche a migliorare la vita dei cittadini a terra. Servizi, verde, città di prossimità, con servizi essenziali raggiungibili a piedi, verde urbano da difendere e che ci difende dal riscaldamento climatico in città… iniziamo dal conoscere i rioni, ossia le comunità diverse, che storicamente e nel presente compongono e rendono viva la città.

Ogni quartiere ha 19 consiglieri di quartiere. In totale a Firenze ci sono 95 consiglieri di quartiere.

Ogni quartiere è suddivisibile in rioni, facilmente identificabili geograficamente e storicamente.

In ogni attuale quartiere ci sono dalle 5 alle 10 comunità di 10mila persone ciascuna, quindi potenzialmente 2 consiglieri a rione, come minimo.

_____________________________________________________________Pertanto la nostra richiesta è

possono i nostri consiglieri di quartiere suddividersi i vari rioni della città e percorrerne a piedi le strade, conoscerli almeno un paio di volte a settimana?

Non importa se di maggioranza o opposizione, non importa se se li scambiano, anzi meglio. Vogliamo che ne percorrano le vie una o due volte alla settimana, con l’intento di pensare non a cosa è meglio per i cittadini, ma per capire chi sono, quali difficoltà vivono, come aiutarli ad essere artefici del proprio destino, insieme a quello della città.

Comitato Libertà Toscana – Firenze